sabato 5 maggio 2012

Buon compleanno Dottor Marx

Digito su Google la voce Marx: 100 milioni di risultati. Il suo maestro, Hegel, si ferma sotto i 15 milioni; neppure Kant riesce ad eguagliarlo, attestandosi a 94 milioni. Freud 50 milioni; Locke 48;  Voltaire e Rousseau sopra i 40; Spinoza 10 milioni;  Platone meno di 7; Aristotele poco più di 6. Sotto il milione di risultati troviamo Agostino d'Ippona, Tommaso d'Aquino, Bertrand Russell.
Qualcosa vorrà dire, se i numeri significano qualcosa. 
Come pure non è senza significato la presenza di centinaia di riviste che direttamente si ispirano al pensiero di Karl Marx. In ogni paese del mondo esiste almeno un partito comunista(i più fortunati ne hanno quantomeno due...perdonatemi l'amara ironia). 
Nessun filosofo ha destato tanta passione e tanto odio quanto lui. Evidentemente continua ad essere attuale e le sue opere hanno ancora qualcosa da dire alla modernità. Con Marx e gli sviluppi novecenteschi della sua filosofia bisogna fare i conti, piaccia o non piaccia.

18 commenti:

  1. Yes, in particolar modo bisogna fare i conti con i suoi seguaci particolarmente acritici non certo con la bontà delle sue idee, geniali d'accordo ma sorpassate come i dinosauri.:)

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  2. Il conflitto fra capitale e lavoro mantiene tutta la sua attualità. Di tutta evidenza che i capitalisti hanno il massimo interesse a non riconoscerlo, o meglio a fare in modo che la classe lavoratrice non lo riconosca.
    Altre sarebbero le critiche che potrebbero essere mosse a Marx, come ad esempio il tentativo di esportare il suo pensiero in contesti che nulla avevano a che vedere col modo di produzione capitalistico.

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  3. Le idee di Marx sono talmente sorpassate che tutti i liberaloidi (loro si, vecchi come il cucco) non fanno altro che ripetere che Marx è vecchio. Come la giagulatoria di un rabbi o di un prete....
    Senza mai spiegare...senza mai illuminarci (sic).

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  4. solitamente quelli che definiscono sorpassate le idee di Marx non sanno di cosa parlano, o meglio parlano di una versione semplificata, falsificatata quando non dogmatica delle sue idee, è una cosa che ho riscontrato in praticamente tutti i critici borghesi

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  5. Beh, è tipico degli intolleranti tacciare di insipienza chi non la pensa come loro, solitamente chi ragiona così non merita una risposta. Solo per Antonello, Marx è sorpassato come pensatore economico, perché viene prima dei marginalisti e non ha risolto il problema del valore, non è un messia ed era inserito in un contesto storico che è sorpassato. Tanto vale diffondere il pensiero politico di Aristotele e di Platone. In particolare circa la società senza stato, cosa che sembrava possibile allora e che fa ribaltare dal ridere oggi. Chi non porta prosciutti e si rende conto che anche smith aveva i suoi limiti belli chiari e che era storicamente inserito anche lui. Praticamente in tutti, puah, generalizzazioni a gogò da parte di chi pretende di sapere ciò di cui parla. E mi fermo in questo commento, non ribatterò se non vale la pena.

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  6. Che venga prima dei marginalisti non significa che sia sorpassato.Ho specificato pure io che l'interpretazione di Marx va inserita nel contesto che lo ha prodotto.

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  7. Hai ragione, le carrozze a cavalli non sono sorpassate dalle automobili e le mongolfiere dagli aeroplani. Prima dei marginalisti l'economia è detta "classica", che è un modo di dire "arcaica". Come dopo l'invenzione del ferro il bronzo diventò antiquato. Bello per fare lampadari, fratello. :P

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  8. Le mongolfiere hanno superato gli automobili e le automobili le carrozze. Il modo di produzione capitalistico è rimasto in piedi e con esso tutte le spaventose iniquità che esso genera.

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  9. le teorie del valore=utilità e della remunerazione degli altri fattori di produzione, piaccia o non piaccia, ha reso obsoletissime le idee di Marx, che affondavano le radici, piaccia o non piaccia, nella teoria di Smith. l'idea che il valore della merce sia il lavoro contenuto, anche se lo stesso Smith oscillava tra comandato, contenuto e valore di mercato, contrasta con la realtà. I marginalisti hanno spiegato in maniera ancora oggi insuperata l'interazione tra domanda e offerta, la prima determinata dall'utilità, vista come marginale decrescente, com'è nell'esperienza di tutti noi. L'idea che il valore di una merce sia il lavoro che contiene, di Ricardo e di Marx in particolare, non considera la remunerazione del capitale fisico, che è un fattore di produzione, piaccia o non piaccia. Se io dico che per fare le frittelle ci vogliono farina e zucchero, per esempio, hai voglia di sostenere che ci vuole solo farina, e dare dell'ignurante a chi sostiene che ci vuole lo zucchero e che vada pagato e remunerato. Una volta smontato questo, il conflitto tra lavoro e capitale si sposta dal piano economico a quello politico. Tutto questo senza contare Marshall e Keynes e i monetaristi, oltretutto, preciserei. Marx è antico come il brodo, economicamente. Politicamente è un pensatore complesso, e sulla complessità dovremmo confrontarci, alcune cose che disse sono geniali, ma molto è figlio del suo tempo ed è come la macina con l'asinello. Io ci vedo poco di attuale nel suo modo di porre il problema, anche se alcuni problemi che poneva sono attuali. Io, non essendo un credente della sua dottrina, lo vedo un profeta sorpassato, per quanto riguarda il dover essere e antiquato come modello per leggere la realtà.

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  10. Citazione:"Le mongolfiere hanno superato gli automobili e le automobili le carrozze. Il modo di produzione capitalistico è rimasto in piedi e con esso tutte le spaventose iniquità che esso genera."
    Antoné, nessuna di queste parole aggiunge una stilla di valore a Marx. Ha criticato il capitalismo ma non ne ha colto l'essenza e tantomento ne ha previsto gli sviluppi. Non aveva gli strumenti ed oggi è vecchio come il cucco.

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  11. Non so se i due ultimi commenti siano prodotti dalla stessa persona. Non vedrei, in ogni caso, nessun problema se la questione venisse spostata dal piano economico a quello politico, che per altro maneggio con maggior competenza.
    Sta di fatto, in ogni caso, che si continua a parlare dell'inattualità di Marx, e non di Platone o di Aristotele, e neppure di Smith o Ricardo, e questo qualcosa vorrà pur dire. La verità è che smontare Marx sul piano scientifico risponde ad un preciso disegno ideologico. Marx continua a far paura alla borghesia, e questo è l'indice più attendibile della sua attualità.

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  12. I due commenti vengono dalla stessa persona che ti stima e ti saluta, fratello.. Le ultime tue frasi del tuo ultimo commento sono un autentico romanzo di fantasia, se mi consenti.
    Si continua a parlare dell'inattualità di Marx perché alcune versioni peraltro sufficientemente lontane dalla sua da essere tutt'altro, dicevo alcune versioni della sua visione del mondo hanno dominato mezzo mondo per un sacco di tempo, mettendo la gente alla fame e alla disperazione, come esito finale. Nessuno se lo fosse pigliato in considerazione, passami il termine, sarebbe rimasto relegato nei libri di filosofia come altri, pure meglio di lui perché non sarà stato il migliore, magari. :)
    Io vedo il pensiero di Marx dal punto di vista prettamente economico, e da quel punto di vista è anni luce lontano da quanto si è scoperto in seguito, diciamo come un medico del suo secolo da uno di questo secolo. Mi fa specie che persone giovani pensino ancora in termini di "rivoluzione" e di "compagni" e cose anacronistiche del genere, vabbé che c'è ancora gente che crede nell'uomo invisibile e che costui li condurrà in un mondo felicissimo post mortem, magari più felice se si immolano per la causa. Il fatto è che l'oggi non è l'ieri, la rivoluzione industriale è roba del passato e se si vogliono cambiare le cose occorre essere guidati da un pensiero attuale, non di quando Malthus teorizzava il progressivo impoverimenti delle masse per il fatto che con l'aumento della popolazione ogni contadino produceva meno in proporzione. Magari se avesse tenuto conto di trattori e concimi, e pesticidi, avrebbe forse ragionato diversamente. Altri tempi e altre idee, fratello.

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  13. Noi andremo avanti perché sappiamo di essere nel giusto.

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  14. Andremo avanti perché abbiamo la certezza di essere nel giusto

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  15. Citazione"Andremo avanti perché abbiamo la certezza di essere nel giusto".

    Questo dicesi un atteggiamento fideistico, n'est ce pas? E per non confondere gli anonimi, questo anonimo è quello che chiama Antonello "fratello" e critica Marx. :P

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  16. Un conto è dire "verrà il regno dei cieli", un altro è dire "il capitalismo è un sistema iniquo". La prima proposizione è fideistica, la seconda esprime un mio giudizio di valore, che presuppone una certa idea di giustizia(evidentemente opinabile). Quanto a "andremo avanti perché sappiamo di essere nel giusto", è ovvio che chi aderisce ad un sistema di valori, ad una certa idea del mondo, il marxismo piuttosto che il liberqualcosismo, lo fa nella misura in cui la ritiene corretta e fino al momento in cui non arriverà qualcuno in grado di convincerlo che sta nell'errore.

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  17. E se, invece di discutere tanto animatamente (e animosamente) uscissimo talvolta a pranzo tipo colleghi il giorno del rientro, o del collegio, o meglio ancora a cena dopo una bella giornata al mare? Come diceva Claudio Lolli, Togliatti stai tranquillo, la sinistra vecchia e quella nuova le uniamo con il vino? XD
    Riponiamo le armi, fratello hermano XD, e vediamo se il genere umano produce qualcosa di commestibile che ancora non conosciamo.
    Le cene di Tex e Carson mi hanno sempre affascinato, a te no?
    :)

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  18. Va bene Hermano, sotterriamo l'ascia di guerra e andiamo a cercare una mangiatoia.

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