lunedì 26 ottobre 2015

Io sono clandestino

In questo articolo la ricostruzione dei fatti di Vaprio d' Adda: un pensionato spara ad un albanese che si era introdotto in casa sua e lo uccide. Dell'omicida si rimarcano ripetutamente la professione e la collocazione sociale, della vittima la nazionalità e i suoi trascorsi criminali. In alcuni articoli si parla di un albanese, in altri di un rumeno. Non è sciatteria: il profilo della vittima, il suo nome, la sua identità e il suo volto sono indifferenti tanto al cronista quanto al lettore medio di nera. Basta sapere che non era uno di noi. I resoconti giornalistici abbozzano piuttosto il consueto quadretto oleografico: villette senza stile, noia e benessere diffuso, serenità e piattume si confondono nell'aria brumosa di Vaprio.
Se si vuole andare un po' oltre il mero fatto di cronaca - la morte di un disperato durante un tentativo di furto in villa - si potrebbe ragionare su legittima difesa, eccesso colposo e omicidio volontario ma sono disquisizioni troppo raffinate per i cervelli formato bonsai dei pistoleri padani.
Salvini in questa intervista si esprime al meglio delle proprie potenzialità: colpa del ladro, doveva pensarci prima. Per Maroni il pensionato ha agito per legittima difesa. L'europarlamentare Gianluca Buonanno mostra una pistola in diretta per sostenere il diritto di usarla liberamente contro chiunque violi i sacri confini della proprietà.
Questo post sembra adombrare un passato non proprio limpido del pensionato, nel giro di poche ore trasformato da carnefice in vittima. Assediato dai giornalisti (ma non pare particolarmente seccato) anticipa una stravagante linea difensiva: la colpa è di quel branco di idioti ci sono giù a Roma; poi precisa che ci sono politici bravi e politici idioti. Si sbaglia chi dovesse ritenere archiviata la contrapposizione Nord - Sud ( sulla quale sono state edificate le prime fortune elettorali della Lega) a favore di quella Ovest - Est.
Idioti sono quei politici che non assecondano il suo risentimento; l'atto di introdursi nella casa altrui allo scopo di prelevarne dei beni dovrebbe essere qualificato non come furto ma come stupro psicologico, inedita fattispecie criminosa da punire con venticinque anni di galera. La pena edittale prevista per l'omicidio è la reclusione non inferiore ad anni ventuno, da cinque a dieci anni per la violenza sessuale. Conclusione i delitti contro la proprietà sono più gravi di quelli contro la persona.
Tutti solidali col pensionato, la famiglia, i vicini di casa, il paesone, gli imprenditori del rancore e dell'intolleranza. Ha fatto bene, cosa doveva fare? D' altra parte questi qua dovrebbero andare a lavorare. Ecco, questi sono i pensieri più profondi che gli onesti padri di famiglia riescono ad articolare. Per la vittima qualche parola di circostanza ma nessuna pietà; alla morte fisica segue la morte mediatica e la damnatio memoriae. Si portava dietro lo stigma di un'imperdonabile diversità, albanese o rumeno poco importa, era clandestino, irregolare, invasore, ladro. 
Sei uno di noi grida con fierezza un militante di Fratelli d'Italia nel corso di una fiaccolata di solidarietà, tra bandiere tricolori e strampalate idee di riforma penale in chiave giustizialista; si sottolinea una complicità criminale e si delinea un'appartenenza nazionale, come se veramente ai confini premesse un'orda di barbari indiavolati.
Non è uno di noi. Mi siedo nello scomodo scranno di chi ha torto, straniero, un po' albanese, un po' rumeno, irregolare, forse ladro e malfattore, certamente clandestino. 







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